Perchè Precisionfarm.it

Questo spazio web nasce dalla esperienza vissuta all’interno di un progetto europeo, Transfarm 4.0, che ora si fa indagine per recepire nuove esperienze da sviluppare nel mondo della agricoltura di precisione.

Precisionfarm.it è uno spazio che raccoglierà impressioni ed idee dal settore primario per esplorare i nuovi confini della agricoltura di precisione.

Per farlo proveremo a rispondere a due domande:

  • Come l’agricoltura di precisione può partecipare alla crescita sostenibile del settore primario?
  • Quali possono essere le nuove frontiere della agricoltura di precisione?

Perché l’agricoltura di precisione non è solo “tecnologia applicata” ma la realizzazione del Valore della precisione e della precisione come Valore.

Il Valore della precisione

Gestire le variabilità del campo dando ad ogni pianta ciò che serve quando serve ma anche massimizzando la produzione e puntando a gestire nuovi livelli di qualità.

Così la precisione diventa in agricoltura nuovo fattore produttivo e di sviluppo dei processi, elemento determinante e spinta verso l’evoluzione del nostro mondo verso i più moderni principi di innovazione.

Lavoriamo perché la precisione determini il nuovo Valore del campo.

La precisione come Valore

La precisione come elemento di evoluzione sociale, per rendere meno impegnativa per il lavoratore e più attrattiva per le nuove generazioni la gestione del “campo”.

La precisione come elemento di marginalizzazione dello “spreco”, riduzione del principio di sfrido o indirizzamento al loro reimpiego.

La precisione come porta di ingresso dell’innovazione per essere in grado di attrarre concretamente ed a tutti i livelli le nuove tecnologie digitali.

La precisione come sistema di protezione dell’ambiente e per la maggiore sostenibilità in tutto il ciclo delle lavorazioni ed in tutto il settore.

Lavoriamo perché la precisione sia elemento di difesa dei Valori in campo.

Agricoltura di precisione: una esperienza cresciuta nel tempo

Saiz-Rubio and Rovira-Más nel loro paper del 2020 hanno individuato 5 fasi.

La prima e più lunga è quella che va dall’addomesticamento dei semi 10.000 anni fa ai primi anni del ‘900, in questo periodo la coltivazione richiedeva un elevato carico di lavoro, impiegava più di un terzo della popolazione e la resa produttiva era bassa.

La prima rivoluzione agricola, la rivoluzione verde è avvenuta a inizio Novecento con la diffusione di concimi chimici, dei pesticidi e dei fungicidi, questi tre mezzi tecnici insieme all’invenzione dei trattori ha permesso un aumento delle rese e una riduzione delle persone impiegate nel settore primario.

A fine Novecento con l’avvento dell’elettronica c’è stata la terza rivoluzione agricola che ha dato inizio all’agricoltura digitale: questa fase caratterizzata da una maggiore complessità delle attrezzature che incominciano ad integrare la meccanica, l’elettronica e l’informatica nelle attrezzature agricole.

La mansione dell’agricoltore cambia radicalmente così come le competenze richieste dal mercate del lavoro.  Si sviluppano in questa fase tecnologie oggi ben note e rodate quali la guida satellitare, i trattamenti a rateo variabile secondo mappe di prescrizione, la raccolta di dati attraverso sensori e satelliti.

La quarta rivoluzione, quella che stiamo vivendo, ha portato ad una diffusione dei sistemi di agricoltura di precisione anche in aziende medio piccole, i sistemi di supporto alle decisioni dotati di algoritmi molto complessi facilitano le decisioni degli agricoltori leggendo lo stato di salute delle piante attraverso sensori di prossimità alla portata di tutti. L’integrazione dei dati raccolta dai diversi strumenti permette di prendere decisioni sempre più precise e scientifiche.

La quinta fase, che sta cominciando proprio in questi tempi prevede una specializzazione delle colture ancora più estrema con sistemi di coltivazione indoor completamente robotizzati e indipendenti dai fattori naturali, nei  campi cominciano a girare i primi robot autonomi in grado di operare senza la presenza dell’operatore…

Quale sarà la prossima rivoluzione?